lunedì 28 maggio 2012

Chi l'avrebbe mai detto?

E' quello che ho pensato giorni fa quando, controllando le visite a questo blog, ho notato che qualcuno parlava di noi (di me, Miss Wiss e May).

Prima ho sgranato gli occhi per capire se avevo visto male. Poi ho letto l'articolo per tre volte incredula. E alla fine era vero!

"Near Miss" è una blogger che racconta le sue avventure in giro per l'Australia. Oltre ad avere la mia comprensibilissima invidia per il luogo in cui vive, gode anche della mia gratitudine per il post che ha fatto su See D' Seed.

Devo dire che ha centrato il senso della cosa: "quel seme siamo noi". Inutile mangiarsi la vita a pensare alle cose serie come banche, auto e soldi, poiché è nell'infinitesimalmente piccolo che la nostra vita prende vita.
In un circolo virtuoso di ricerca interiore le nostre esistenze si rivalutano esponenzialmente, trovando il giusto equilibrio tra ciò che è veramente importante e ciò che è solamente necessario.
Necessaria è l'auto per portarci a lavoro; necessari sono i soldi per pagare le bollette; necessario è mangiare. E cos'è importante?

Bè... qui ognuno dovrà trovare la propria lista di valori, cercando di dentro di sé, ponendosi domande scomode e dandosi risposte difficili. Ma alla fine del viaggio sicuramente ci si sentirà più a proprio agio con la ritrovata sicurezza interiore.
E a quel punto fare soldi sarà un pensiero fra i tanti e non un'ossessione.

E mentre siamo qui a spremerci le meningi tra questi profondi pensieri, come dimenticarci di May?
No, no! non ci si dimentica proprio di lei :) Infondo è grazie a lei che questo viaggio ha avuto inizio e chissà dove ci porterà.
Intanto eccovi un paio di foto fresche fresche di giornata per farvi vedere come cresce bene!



Non trovate anche voi che sia semplicemente meravigliosa? Il miracolo della vita, della forza della Natura e di tutto ciò che non comprendiamo a fondo.





Credits: http://dallaustraliaconamore.blogspot.it/2012/05/un-germoglio.html

venerdì 25 maggio 2012

Sole e pioggia e sole...

Ieri pioveva a dirotto.
Quella pioggia incessante che batte per terra, sui muri, sul tetto, sulle foglie e sulle auto che corrono a casa dopo una giornata di lavoro. Da due giorni c'era un bellissimo sole, ma il vento non accennava a placarsi.
Vento e sole. E poi la pioggia torrenziale.

Dopo una nottata di acqua ho pensato che May ne avrebbe potuto risentire essendo ancora tanto giovane e così mi sono fiondata con l'ombrello in giardino e l'ho messa a riparo. Chiaramente mi sono infradiciata i piedi.

May sotto la pioggia battente!

Guardavo le sue tenerissime foglioline che stanno crescendo lentamente e d'improvviso mi è stato chiaro il grande equilibrio della Natura: la lenta delicatezza del germogliare e l'immane forza distruttrice degli agenti atmosferici. Infondo è una dualità che è sempre stata insita nel comprendere umano, basti pensare alle grandi divinità antiche portatrici di vita e di morte al contempo.

L'equilibrio. La bilancia cosmica...
E' in queste giornate senza fine che i pensieri si affollano nella mente, spesso portando alla luce oscure tematiche. Piove fuori e piove anche dentro la testa.

Mentre riparavo la piccola May sotto il portico, accanto ad altre piantine, mi chiedevo quanta gente si ferma a riflettere su queste cose. Probabilmente poca (vista anche l'affluenza a questo modesto angolo di web). La gente corre, scappa, fugge da ciò che richiede troppo sforzo mentale e riflessione. Perché se ti fermi a riflettere sulla bellezza di un petalo è la fine! Tutto rallenta, come in una scena di Constantine il mondo si blocca in un fermo immagine, tuto diventa chiaro... e la realtà fa paura.
In una piccolissima foglia di glicine c'è racchiuso tutto il DNA del mondo, degli uomini, del cosmo intero! Un libretto di istruzioni che ti spara in piena faccia la verità delle cose. Un attimo prima sei lì che cazzeggi al pc scrivendo il tuo blog e un attimo dopo sei rapita in un'altra dimensione. Il problema è che poi è difficile andarsene da quella dimensione fatta di reale realtà. Per un piccolo istante si vuole dimenticare il mondo folle che ci circonda e in cui noi stessi sguazziamo in un obliatico malaffare.
Ma poi...

Poi il peso degli impegni si fa sempre più forte, sempre più pesante, presente e ossessivo. Ci siamo costruiti un cordone ombelicare con il mondo-di-fuori che è impossibile da recidere. E così, a malincuore, lasciamo i fiori vivere le proprie esistenze, quasi dimenticandocene, e ritorniamo mogi mogi con un sospiro alla vita quotidiana.

Ma ogni volta che volete fare un viaggio all'interno di voi, basterà guardare una foto tipo questa e anche il sole tornerà a splendere ;)

Ecco come cresce May

giovedì 17 maggio 2012

Miss Wiss e sua figlia May: album di famiglia (e casting per far parte di SeeD'Seed)


Mamma Wisteria (che chiameremo affettuosamente Wiss), è una giovane pianta di glicine che vive nel mio giardino, appollaiata sulla cancellata che divide la zona abitata da quella pratosa*, dove stanno gli altri alberi.
Ho deciso di chiamare May il piccolo germoglio, fulcro di questo "reality grow"**, visto che ha deciso di nascere proprio all'inizio di maggio.

Ed ecco qualche foto dall'album di famiglia.

Qui c'è mamma Wiss nel pieno della fioritura.



In queste due foto: May (o uno dei suoi fratellini, chissà...) prima di cadere a terra per germogliare; e dopo essere stato trovato e impiantato in un vasetto da trapianto.



 Ed ecco come sta crescendo oggi.



Devo dire che sono molto soddisfatta. Non pensavo che ce l'avrebbe fatta... insomma non ho mai avuto il pollice verde, (bensì il "pollice verso") e mi sono sempre aspettata poco dai miei esperimenti giardinieristici. Perciò con May è stato vero un successo e una gran sorpresa!

Ieri la osservavo*** e mi interrogavo sulla questione della vita, ovvero il mistero della vegetazione, della meccanica genetica e del miracolo del nascere. Forse perché essendo mamma di un bimbo di pochi mesi, per me certi argomenti sono più forti e incantevoli di altri.
Anticamente i popoli del Mediterraneo celebravano l'aspetto vegetativo della Dea Madre con rituali misterici, appunto. Erano pochi gli iniziati che potevano assistervi e generalmente erano solo donne. Etruschi, Greci, Romani, ecc... si riunivano per adorare Cerere, Demetra, Gea, Maia (o la divinità corrispondente nel loro pantheon). In gallerie o templi sotterranei eseguivano rituali per ringraziare la Grande Madre per il miracolo della vita: umana, animale e vegetale.
Perché sottoterra? Bé semplice: è da lì che i semi spuntano, è lì che le piante affondano le radici... ed è proprio per questo concetto che sin dall'antichità seppelliamo i morti: perché gli si augurava, come ad un seme caduto, di rinascere in primavera.

Insomma... grandi pensieri, piccole piante. E viceversa.



P.s.: Casting!!!
Ho pensato che là fuori, dietro allo schermo del pc, siete in tanti e probabilmente alcuni di voi sanno tante cose sul glicine, oppure hanno belle foto, oppure sono semplicemente appassionati di concettual-giardinaggio. Bene, che ne dite di far parte di questo Truman Show?
Se sì, mandatemi una mail a: zeldaluna@email.it oppure commentate qui sotto e ditemi come potreste entrare nel cast.

Alla prossima puntata!



NOTE
* Ve l'avevo detto che mi piace inventare parole.
** Il copyright di questa parola è assolutamente mio :D
*** Avrete notato che il genere di May è passato dal maschile al femminile. Questo perchè mi riferisco al seme col genere maschile e alla pianta con quello femminile. Tutto chiaro?

sabato 12 maggio 2012

Il seme dell'idea

Quando ci si trova a contatto diretto con la natura, soprattutto se si ha un bel giardino o un parco nelle vicinanze, si dimenticano completamente i problemi. Anche per un solo momento, infinitesimale ed infinito, il mondo sembra fermarsi nell'istante in cui ci accorgiamo dell'esistenza di un piccolo fiore che è sbocciato all'improvviso sul nostro balcone.
All'improvviso, sì! Perchè in genere non ce ne accorgiamo mai: l'iter "sbocciofilo" è molto lento, lentissimo per i nostri indaffaratissimi occhi. E così, quando accade il miracolo, quando cioè un fiore sboccia, ci sembra che sia successo all'improvviso.
Ma come? Ieri pomeriggio era ancora un bocciolo stretto nella morza dell'immaturità e adesso è lì bello e fiero della propria potenza. La potenza della Natura che è insita anche nella più timida e modesta delle piantine.

Insomma, ero lì che mi ciondolavo in giardino in attesa della folgorazione. Eh già... perché in primavera per me è momento di grande rinascita: finalmente posso godermi il giardino, fare foto ai miei fiori e rotolarmi sull'erba. Ogni giorno passo qualche momento di relax all'aria aperta divertendomi nello scoprire che quotidianamente c'è una bella sorpresa! Un giorno è maturata la fragola selvatica; un altro giorno ci sono le farfalle (o le lucciole); un giorno cresce un gruppetto di funghi accanto ad un albero e un altro giorno finalmente sboccia quella pianta che avevo messo a novembre e che ora non ricordavo più cosa fosse.

Ebbene, proprio in una di queste giornate a sopresa, immersa nelle mie microricerche giardinieristiche*, ho visto una minuscola creaturina verde che mi guardava da terra, accanto alla recinzione, proprio sotto le immense fronde di sua madre. Uno dei tanti figli di mamma Glicine (una bella Wisteria Sinensis di circa 5 anni), era caduto sul terreno insieme a tanti altri fratelli, tutti atterrati sul morbito pratino primaverile. Gli altri fratelli sono stati sfortunati e non hanno attecchito, ma lui... oh... lui sì!
Si era infilato per benino in una fessurina del terreno. Acqua e sole non gli erano mancati perché in aprile è piovuto molto alternando giornate di bel tempo sereno. E così, tranquillo tranquillo, ha fatto spuntare il suo timido germoglio riccioluto.



Appena vista tale meraviglia mi sono accorta di trovarmi in quel momento lì... quello in cui tutto è sospeso nel tempo. Ed è stato in quel preciso istante che mi è venuta l'idea del blog. Non è affatto semplice che un semino di glicine prenda così bene, perciò ho pensato di documentare la sua neonata vita, accudendolo e dandogli tutto l'amore di cui ha bisogno.

In questi tempi di ottusità ecologica, è forte in molte persone un ritrovato senso di amore per il verde. Forse si tratta di un'istintiva voglia di benessere, lontano dal cemento e dallo smog che siamo quotidianamente costretti a respirare. Chissà. Fatto sta che ora ho questa responsabilità in più. Eh sì! E' chiaro che decidendo di documentare la sua crescita come un Truman Show, sarebbe molto triste se ad un certo punto il mio piccolino non ce la facesse. Perciò dovrò combattere il mio "pollice verso" e darmi da fare in questa nuova avventura.

E voi? Bè, voi sarete dei nuovi "voiyeur", guardoni d'avangarde, che al becero vizio sostituirete la sana morbosità del lurker da giardino.

Rimanete connessi e buona curiosata!


NOTE
* leggendomi scoprirete presto che mi piace inventare le parole :)